La Nostra Azienda
Storia
Nel cuore della campagna Tarantina, tra gli orizzonti della costa ionica, sorge la casa vinicola Trefontane. E' l'anno 1920. Frutto dell'impegno e delle ambizioni di tre generazioni, tra tecnologia e modernità rispettosa delle antiche tradizioni enologiche, l'Azienda Vinicola Tenuta Trefontane, attinge dalla terra d'origine di Nicola, fondatore dell'azienda, per tradurre in un "calice senza tempo" il frutto della terra pugliese.
Viticoltore della zona di Gioia del Colle, terra madre del vitigno primitivo, si sposta ai confini del mare perchè l'impegno e la fatica del lavoro fossero ripagati da vini unici per aroma, ricchezza e concentrazione.
Il paesaggio dei vigneti che si spingono fino al mare, l'audacia del figlio Andrea e del nipote Nicola; la tenacia dei viticoltori, pronti a coltivarle spesso per puro amore e contro ogni logica economica e di mercato, rende giustizia alla voglia di sottomettere la natura fino ai limiti estremi.
Gli oltre 30 ettari di terreno da cui è costituita l'azienda Tenuta Trefontane, sono coltivati con la cura di un giardino, pianta per pianta, frutto di una passione che ha sempre spinto i contadini, quasi "ospiti" di un dipinto dalle tinte agrodolci, a considerare l'attività vinicola una filosofia, con l'assoluta priorita della qualità del prodotto rispetto ad ogni considerazione di mercato.
La Tenuta Trefontane si estende lungo i terreni della Salina e del Mar Piccolo, sul versante nord-est, subito a ridosso del golfo ionico dal quale ruba le essenze che trasfonde nel prodotto della terra, uve dagli inebrianti profumi, come progenitrici di sapori quasi ancestrali di more, cannella che ritroviamo nei rossi corposi e nei bianchi freschi.
Oggi Nicola svolge, con meticolosa cura, il controllo della produzione, dalla selezione dei vitigni al prodotto finito, avvalendosi degli accorgimenti più moderni per la vinificazione e della collaborazione di tecnici ed enologi italiani, intraprendendo brillantemente nuove attività commerciali e promuovendo in tutto il mondo la conoscenza dei prodotti vinicoli Tarantini.
Il lavoro della cantina basato sulla produzione delle varietà autoctone: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera, cercando, nel contempo, di interpretare, in chiave moderna, anche quelle varietà che pure fanno parte del patrimonio regionale che ben si sposano con i gusti sempre attenti del pubblico giovane riuscendo altresì ad appagare i palati più esigenti e raffinati.
Il Territorio
TARANTO
Vi sono sulla terra dei luoghi privilegiati, dei luoghi in cui la natura ha voluto concentrare tutti i fattori che invitano l’uomo a fermarsi, a crearsi una stabile dimora.
Uno di questi luoghi ideali è laddove una sottile striscia di terra unisce e divide un grande golfo da un piccolo mare. Il golfo ed il mare dove sorgerà la città che i greci chiameranno Taras ed i romani Tarentus.
Infatti si narra che 2000 anni prima di Cristo, Taras, uno dei figli di Nettuno, sia giunto nelle terre più a nord del mar Jonio a capo di una flotta, approdando presso quel corso d’acqua che poi da lui stesso avrebbe preso il nome (il fiume Tara). E si sarebbe dedicato ad edificare, presso lo stesso fiume e presso il mare la città di Taranto che ugualmente da lui avrebbe preso il nome.
In questo modo tra mito e leggenda, nacque l’antica città pugliese di Taranto che altri vuole fondata dagli spartani nel 706 a.C., che approdarono su coste già frequentate dagli indigeni.
Taranto non è una città che si incontra tutti i giorni!
Essa, infatti, si stende in mezzo a due mari: Mar Piccolo e Mar Grande. Non solo, ma si divide in due parti; la Città Nuova e quella Vecchia che sorge su un’isola ed è collegata all’altra parte della città tramite un ponte girevole che consente il passaggio delle navi dall’uno all’altro mare.
La storia di Taranto, come si evince, è antichissima e si scorge passeggiando per la città e per il centro storico: ed è qui possibile ammirare le colonne doriche, tanto che Taranto, insieme a Siracusa e Corinto sono le uniche città al mondo dove ci siano resti di un tempio greco della prima metà del VI sec. A. C..
La Città Vecchia corrisponde all’acropoli dell’antica città greca che si estendeva poi verso l’odierna Città Nuova con la zona pubblica, l’abitato e la vastissima necropoli. Ma, dato che la città odierna insiste su quella antica, notevole è la quantità e il pregio del materiale restituitoci dalla necropoli e conservato nel bellissimo museo archeologico. Un importante esempio di urbanistica medioevale è rappresentato dal maestoso duomo dedicato a San Cataldo con la sua struttura romanica e il suggestivo Cappellone barocco, l’alta duplice scala barocca e il grandioso portale ogivale della chiesa di San Domenico, l’imponente Castello Aragonese che si affaccia sul Canale e il lungomare con i suoi romantici tramonti.
E nella Città Vecchia il visitatore trova, tra case umili e popolari, le case nobili e i palazzi sontuosi dove, nonostante la ristrettezza dello spazio, si insinua un incredibile numero di Chiese, di conventi e monasteri. Da visitare è, inoltre la Torre dell’Orologio, il Palazzo Pantaleo,sede del museo archeologico nazionale.
La città di Taranto è la più industrializzata del Mezzogiorno d’Italia.
Nonostante questo la pesca dà da vivere a migliaia di famiglie e i prodotti del mare sono eccellenti.
La pesca con la lampara è un metodo di pesca notturna che si effettua con le caratteristiche barche a remi che hanno a poppa una grossa lampada che ha la funzione di attirare il pesce nella rete.
Oggi Taranto a 15 metri sul livello del mare, con un mare limpido e azzurro dove si alternano insenature sabbiose e scogli del litorale ionico e con un ricco entroterra collinoso, scommette sul turismo e sull’industria alimentare legata alla fiorente agricoltura del suo territorio.
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